29 marzo 2011

Io, ogni tanto torno.

Non so perché, ma torno quando torno a casa, mentre ascolto il tg.

Sono gelosa. Vorrei poter essere nella mente di altri e nella vita di altri.

12 settembre 2010

Perché aprire nuove pagine quando le vecchie mi stanno benissimo?

Ho voglia di parlare, di raccontare, di piangere anche un po', ma non ho tempo.
Vorrei pensare e vedere le parole scriversi con la mia identica grafia.

26 gennaio 2009

Antima

stanotte ho fatto un sogno strano
una casa da psycho, isolata su una collina, ma a colori. c'era tanto verde, c'era la tangibile sensazione dell'aria nuova che si respira in primavera
e poi c'era lei, apparsa con una tunica bianca di garza, lei da giovane, come non posso averla mai vista
coi capelli a coda e la sua risata squillante
l'ho abbracciata e le ho detto: ti voglio tanto bene, mi manchi
e mi pareva di sentirla, di poterla annusare, sapeva di buono, di fiori
quando mi sono svegliata ho guardato il soffitto, dopo qualche minuto è affiorato il sogno ed ho pianto

20 gennaio 2009

a te, nessun lettore

nessun lettore. conforta saperlo, perchè sembra davvero che io scriva per me. invece c'è chi legge. lo so. immagino. e a proposito, non c'è nessun altro sentimento tranne tristezza, in questa mia consapevolezza. non sto sottintendendo nessuna spiegazione. qui non si trovano spiegazioni. forse mi sto svuotando le tasche, e non avendo niente in tasca, qui ci sono solo strani pallini di pelucchi e polvere. brandelli infinitesimali di fazzolettini di chissà quando. magari pure un pelo di Pitri, chè quelli sono dappetutto. è strano ma io sto bene. io sono io, non sono solo la parte peggiore di me, o quella più inadatta, quella non all'altezza, quella asociale.
no, ci sono tutta, ma non ci sono più.
così, visto che non ci sono più, e che nessuno mi legge, tanto vale chiudere bottega e, che ne so, farsi un viaggio. uno di quelli epici. tipo india, burkina-faso, vietnam, cina. oddio, un'altra che parte per la cina, no, ma io vado metaforicamente. e non per ritrovare me stessa, me stessa l'ho già ritrovata, per questo parto. forse questa è una spiegazione, allora diciamo che forse qui c'è qualche spiegazione. se uno sa accontentarsi. vorrei che il pensiero di me fosse come la polvere che volteggia dentro un raggio di sole, vorrei essere innocua. e perlopiù lo sono. innocua e volatile. vorrei svaporare in fretta dalla tua mente aperta, senza nemmeno che tu te ne accorga. e sarebbe l'ultima cosa bella che io potrei fare per te.

26 novembre 2008

treno per Bankok

questa ve la devo raccontare perché é meravigliosa. ma non ora, che non c'è tempo. stanotte forse.

25 novembre 2008

oggi minestrina col broncio

è stato bello ieri, faceva davvero un po' cenone di natale a casa della nonna. e la nonna ero io. ancora acciaccata e stravolta, vittima di una fatale miscela di spritz casereccio e paracetamolo. oggi minestrina, perché non c'ho più l'età nè il fisico per gli strapazzi; perché aleggia una stronza sensazione di malessere, di tristezza immotivata, mestruale; perché avrei bisogno di coccole; perché faccio sempre brutti sogni e mi sveglio e sono sola; perché nonostante stia globalmente bene, mi sento piagnucolosa e frignosa, mocciosa.
avrei in tasca e sotto il cappello una sequela lunga lunga di lamentele oggi, speriamo che passi. è vero, sono una bambina viziata e non c'è nessuno che mi vizia.

20 novembre 2008

02 novembre 2008

per chi suona il campanellino

Ci sono dei clichè...
stamattina mi sono sorpresa a interpretare alla perfezione il ruolo della trentenne single.
Caricavo la lavatrice coi neri, ho messo la pallina di detersivo liquido e prima di chiudere l'oblò mi sono fermata a riflettere se c'erano in giro per casa altri neri. tutto nasce dal fatto che poi è una sbatta aggiungere qualcosa, devi stoppare il lavaggio, sperare che il livello dellacqua sia ancora basso, aspettare due infiniti minuti prima che lo sportello si riapra e aggiungere il calzino a righe che hai perso per strada, una noia mortale. allora faccio mente locale, strizzando gli occhi cisposi. poi m'illunino e mi tolgo pantaloni, reggiseno e calzette: ecco cosa mancava.
Avvio il lavaggio soddisfatta. Poi realizzo che potrei essere già incastrata nel target di certi spot televisivi, io che la tv nemmeno ce l'ho.
A volte mi sento strettamente limitata nei miei mezzi, che sono spesso malfunzionanti.
Mi è mancato il coraggio, oggi sono il risultato di tante scelte codarde e comode. Di estremi rimedi.
Oggi compilo form di banche, consapevole di prostituirmi alle necessità della vita adulta; un tempo sbandieravo la mia opposizione all'omologazione. Oggi resto in silenzio, soverchiata dall'esigenza di ridimensionare gli ideali, davanti all'estrema brutale praticità del vivere.
Vorrei salvare delle briciole di me da questa mutazione, che arriverà, necessaria e sgradita, come un dente da latte che si stacca (senza nessun topolino notturno).
Rileggo il mio percorso e non trovo il punto esattoin cui mi è successo di contrarre la sindrome di Peter Pan, ma ce l'ho, me la sento nelle ossa e lo si vede. Lo leggo nella commiserazione di chi si augura per me che io riesca a ingranare la marcia giusta e a recuperare il tempo perso e fare tutte quelle cose che si dovrebbero fare o si dovrebbero aver già fatte alla mia età.
Mi gratto via quegli sguardi con noncuranza, ma il fastidio resta forte. Lo sento svegliarmi di soprassalto la notte e mi riaddormento in colpa, perchè ho già dormito troppo.
Ecco, mi sento così. Se fossi a scuola direbbero che ho le capacità ma non mi applico. Mai l'hanno detto a scuola, lo direbbero ora, che sono grandicella ma non vorrei esserlo, che sorrido quando mi danno molti anni di meno perchè sono ancora sull'isola che non c'è.

30 ottobre 2008

... immagino di essere vicino a un focolare, minuscolo punto luminoso nascosto dal respiro incessante di milioni di foglie cangianti.
anzi no.
... immaagino di essere piccola come un fungo, come un riccio di castagna, come una noce acerba al riparo dalla pioggia, sotto un tetto di rami e nuvole.
poi.
... c'è odore di legno verde, di resina, di torba. Passi attutiti da un letto morbido di foglie, pennellate di gialli e di rossi declinati miliardi di volte in sfumature mutevoli, ancora vive.

Sono una goccia di rugiada che scivola lungo uno stelo obliquo.

Sono una coccinella imbrigliata da un ragno laborioso.